Re Szibelis la abbracciò, con un gesto di affetto paterno che non gli era usuale, e per tutto il tempo in cui consumarono assieme il rancio della truppa tacque limitandosi a fissare la figlia con attenzione. Svuotata la ciotola e mangiata la galletta, la Bastarda ricambiò una buona volta lo sguardo alzando gli occhi che aveva fino ad una piccola clessidra prima tenuto fissi sul tavolo.
“Tu hai qualcosa di sgradevole da dirmi. Fallo subito, e poi mi occuperò dei turni di guardia e mi troverò una compagnia per la notte. Domani ci sarà da marciare, e sarà una buona idea fare a meno dei cavalli, su questo terreno”.
“A proposito degli obblighi che tu ed io abbiamo verso il regno, sì. Ti posso indicare tre dei nostri nobili, e tra questi dovrai sceglierne uno, subito dopo la fine della guerra, per farti fare un figlio e starti accanto sul trono”.
“Tu hai obblighi verso i nobili che ti hanno lasciato sul trono quando morì tuo padre e tu eri soltanto un ragazzino, ed ogni Elfo di buon senso avrebbe scelto tuo zio. Piuttosto preferirei Wardain, anche se conosco i suoi gusti”.