La battaglia: tramonto (6)

Di nuovo, le due Elfe sentirono la brezza tiepida che sembrava accompagnare l’esplosione del potere di Belladonna; dalla gamba ferita dell’Elfa bruna il sangue schizzò per una piccola clessidra copioso, inzuppando tunica e brache di entrambe, per poi fermarsi. Belladonna, stringendo le mammelle della Bastarda, sentì forte e chiara la risata e poi la voce di Hidenseek: “No, Lunga Treccia, o Morwen, o Belladonna, non ti avevo mentito, semplicemente parlavo di me stesso, quella volta che hai ferito Sem. Ma tu puoi farlo, e forse potrai fare ancora di più, soprattutto ora che hai vinto la battaglia e dovrai decidere cosa fare della tua Regina e di tutti gli abitanti delle Terre Conosciute. Ricordati però che rivoglio indietro i miei lancieri, e che mi devi un prezzo del sangue per quelli che sono rimasti laggiù al Sud”.

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La battaglia: tramonto (5)

“Mi piacerebbe vedermi, Morwen, e mi piacerebbe sentirmi dire la verità. Ho visto la gamba, è rotta, e rotta molto male. Non sento più tanto dolore, e non è buon segno, come mi hanno insegnato. E comunque non posso muovermi”.
“Ti aiuterò io, farfallina. Abbiamo anche un cavallo, tutto quello che dovrai fare è reggerti in sella, e ti porterò dai cerusici che risolveranno ogni problema”.
“Mi resterà una cicatrice, Morwen, e sì che tu amavi tanto la mia pelle liscia”, disse a voce ancora più bassa la Bastarda.

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La battaglia: tramonto (4)

“Avevo dimenticato quanto può essere bella la carezza di Sorriso Solitario”, disse la Bastarda mentre Belladonna la denudava dalla cintola in giù, “davvero mi vuoi proprio adesso? Puoi prendermi, ma fai piano, la gamba mi fa male”.
Belladonna si morse le labbra per non urlare: indifferente al culo esposto della Bastarda, che sembrava davvero invocare di essere penetrato in tutti i modi, fissò l’attenzione sulla gamba dell’Elfa, innaturalmente piegata subito sotto il ginocchio; per fortuna non c’era sangue, ma le ossa erano sicuramente spezzate in più punti, e nessun cerusico avrebbe potuto rimetterle a posto. La Bastarda non avrebbe mai più potuto camminare senza un bastone.

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