Sangue

Bene, dobbiamo tornare verso la Frontiera, e spero che non vi crei problemi questo cambiamento di scenario.

Perché vedete, ci sono battaglioni in movimento, da quelle parti, e potrebbero anche incontrarsi. Sapete già cosa avviene quando si incontrano soldati sotto diverse bandiere: si chiama battaglia, a volte è risolutiva, a volte no.

Ma c’è sempre gente che muore, e che va rispettata.

La scelta giusta (3)

La Regina Nera arrivò puntualissima e senza alcuna pompa, coperta da capo a piedi da un pesante mantello bruno da popolana, seguita dalla sua Strega che conduceva, reggendo i capi di due robusti canapi, le puttane prescelte, legate al collo ed ai polsi ma apparentemente a proprio agio; evidentemente per non dare nell’occhio, anche le puttane erano avvolte da mantelli bruni, pesanti e ruvidi, così come la Strega, che indossava il suo con la grazia di un abito per una serata di grande festa a corte. Mastro Petar, che pure aveva a lungo giocato al gioco del piacere con Loreen ed Ewis, che ora giacevano incatenate nelle loro piccole stanze al piano superiore, provò un nuovo brivido di desiderio, e non seppe dirsi se fosse per la Strega che presto sarebbe diventata sua o per la Regina. Anche mastro Wissen appariva a disagio: sua moglie si teneva, contrariamente al solito, ad una certa distanza da lui, senza degnarlo di uno sguardo; sembravano reduci da un furibondo litigio.

L’ex speziale, il cerusico e la Strega si inchinarono e fu la Strega della Regina a far loro cenno di rialzarsi, sussurrando:
“Niente cerimonie, qui, la nostra padrona è in strettissimo incognito. Guidateci fino al luogo prescelto, e in fretta, non abbiamo tempo da perdere”.
Gli occhi bianchi delle due Streghe si cercarono, si trovarono, si scambiarono un rapidissimo sguardo, e la moglie del cerusico fece un piccolo cenno di assenso, che sfuggì a tutti i presenti esclusa la Regina Nera, i cui occhi viola brillarono per un istante prima di venir velati dalle palpebre. Poi il piccolo gruppo entrò nel palazzetto e si diresse verso i sotterranei.

Tutto si svolse nel più completo silenzio: le due puttane, che erano nude sotto i mantelli, furono incatenate ai lettini in una stanza, la Regina preso possesso dell’altra e si sdraiò come su un letto di piume; sotto il mantello indossava una pesante tunica dello stesso colore. Fu la sua Strega e rialzarne il lembo con un gesto veloce ma pieno di rispetto fino a scoprirne l’inguine accuratamente depilato, prima di chinarsi e prendere a baciare gentilmente la succosa vagina dalle labbra sporgenti. Mastro Petar ebbe il tempo di notare che era davvero perfetta e di provare un nuovo fremito al membro virile, poi scosse la testa e si mise al lavoro.

Come aveva imparato dal cerusico ad estrarre i figli dal corpo delle puttane, aveva insegnato a mastro Wissen ed alla moglie di questi come seminarli. I tre si mossero con rapida competenza, ottennero il succo del piacere dalle prime tre Guardie e lo versarono dove doveva essere versato; con scarsissimo entusiasmo ma con gesti precisi e attenti fu la moglie del cerusico ad occuparsi della Regina, e questo provocò un nuovo scambio di occhiate tra le due Streghe. Donas e la puttana con i capelli rossi, che non erano state preparate a ricevere il succo, si contorsero quando i lunghi coni di vetro entrarono dentro di loro, forse più per la sorpresa che per il dolore. Donas disse anche, a mezza voce:
“Mio signore, fate più piano, vi prego”, e poi strinse le labbra con espressione terrorizzata. Il cerusico, estraendo l’inseminatore, come avevano deciso di chiamare l’invenzione di Mastro Petar, dalla sua vagina, fece in modo di accarezzarne le labbra dilatate, come per tranquillizzarla. La puttana tremò, nella cella si sparse il profumo dei suoi umori e, dietro di lei, l’ex speziale richiamò all’ordine mastro Wissen:
“La prossima volta fatelo prima, non dopo: così rischia di espellere il succo, invece di assorbirlo”.

Per tutta la giornata la regina e le due puttane ricevettero il succo del piacere, fino a che gli stalloni non furono più in grado di spruzzarne; mastro Petar, mastro Wissen e la Strega sua moglie erano alla fine stanchi e provati quanto loro. La Strega della Regina, che era stata accanto alla sua padrona per tutto il tempo, li raggiunse nel corridoio ove si erano fermati.

“La mia padrona, la Regina, è soddisfatta del vostro lavoro”, disse. E dopo una breve pausa continuò: “Resteremo qui per tutta la notte. Domani mattina arriverà una carrozza che condurrà qui la Regina in pompa magna per assistere alla nascita del figlio della signora Lesbith. Contemporaneamente, all’ingresso secondario un carro raccoglierà gli stalloni per portarli via. Noi non siamo mai state qui, oggi”.
Lo scienziato ed il cerusico si guardarono prima di annuire.
“Darò ordine di preparare qualcosa da mangiare, terremo ovviamente qui le due puttane”, rispose mastro Petar, “cosa possiamo offrire a sua maestà”?
“La mia padrona, la Regina, digiunerà per purificarsi. Resterà a meditare l’intera notte, senza alzarsi dal letto; domani avrà bisogno soltanto di acqua calda, me ne occuperò io, prima dell’alba. Un’altra cosa: desiderio della mia padrona, la Regina, è che la nascita di domani sia effettuata da mastro Wissen, e che il taglio venga eseguito in maniera verticale”.
“Ogni desiderio di sua maestà è un ordine. Provvederò in tal senso”, rispose il cerusico.
La Strega fece una piccola riverenza e tornò nella stanza della Regina, lasciando una sensazione di gelo a mastro Petar, che tremò visibilmente.

La scelta giusta (2)

“Mastro Petar, vi verranno consegnate anche queste due puttane, sotto la sorveglianza, come al solito, della mia Strega. Seminerete un figlio anche dentro di loro, e vi serviranno come oggetti di studio e confronto, dal momento che noi dovremo continuare ad occuparci del Regno. Il tutto non dovrà durare quindi più di un giorno”. La Regina aveva colto il principio della scienza, affidando all’ex speziale un gruppo più esteso di soggetti. Donas, inoltre, era sterile, cosa che Petar ignorava, e avrebbe costituito un ottimo punto di riferimento per verificare il procedere della gravidanza della puttana dai capelli rossi e della Regina stessa.

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La scelta giusta (1)

La Regina Nera lasciò pendere dal polso il sottile frustino di cuoio e si passò soddisfatta una lingua appuntita sulle labbra; al suo respiro appena accelerato facevano eco i lamenti soffocati di Donas che, appesa per i polsi al soffitto della Saletta di Marmo, le punte dei piedi che appena sfioravano il pavimento, aveva appena ricevuto le venti frustate che costituivano di solito l’inizio del gioco del piacere così come veniva giocato nel palazzo. Appesa accanto a lei, la puttana dai capelli rossi aspettava il suo turno e, in un angolo, la Strega, in ginocchio, le mani dietro la nuca, attendeva l’ordine della sua padrona per iniziare a darle piacere con la lingua.

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Le Terre alla rovescia (5)

“Mia signora, non c’è lanciere abbastanza stanco da non desiderare il gioco del piacere, stanotte; per fortuna quelli di guardia rispettano la disciplina, ma si rifaranno quando riceveranno il cambio. Quell’Elfa bionda, Bruin ha raddoppiato la guardia davanti al suo carro, sembra emanare un odore che attira uomini e donne come le mosche”.

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