“Finalmente, mia signora, disperavo di poterti raggiungere. Ci siamo fermati e Tessa mi sta baciando come Bastas sta baciando te. Ripartiremo subito, ma tu mandaci incontro una compagnia di lancieri: dietro di noi ci sono uomini mandati dal generale Deron per ucciderti. Ci raggiungeranno con la scusa di rinforzare la scorta ma quando ci troveranno con i tuoi uomini accanto torneranno indietro, e se non lo faranno saremo noi a eliminarli. Manda Lana Mastdottir ma tieni Bastas accanto a te. E ora, mia signora, con il tuo permesso, spruzzerò il succo perché dobbiamo ripartire. Raggiungi il piacere anche tu e dai subito gli ordini, ci vedremo presto ed avrò molto da raccontarti”.
La voce del piccolo lanciere si trasformò in un gemito di piacere tanto forte e prolungato che l’Elfa bruna ebbe un lampo di invidia per Rebon, e immediatamente dopo raggiunse il piacere a sua volta, inondando la faccia dell’amante con quello che doveva uscire dal corpo.
La Bastarda si leccò le labbra e sorrise. “È stato bellissimo, mia signora. Adoro questo nuovo sapore che si aggiunge a quello che conosco così bene”, disse.
Belladonna sorrise a sua volta, prima di rispondere: “Farfallina, non posso farti raggiungere il piacere, devo ordinarti di mandare Lana Mastdottir e le sue Barbare incontro alla Regina, che sta arrivando con Rebon, e la Guardia ha bisogno di rinforzi”.
L’Elfa bionda abbassò gli occhi, imbarazzata, e arrossì: “Non preoccuparti, mia signora, ho raggiunto il piacere tre volte mentre ti servivo. Mi punirai per questo? So di meritarlo, e sarò disciplinata ed obbediente se vorrai frustarmi”.
“Lo farò, ma non subito. Ho qualche interessante progetto per te, Farfallina, e lo metterò in pratica non appena possibile. Ora vai, portami Lanas e fai preparare la sua compagnia”.
La Bastarda si alzò in piedi con un movimento elegante che Belladonna ricordava averle già visto quando, nuda, si inginocchiava per ringraziare del piacere ricevuto e attendeva poi che l’amante la ringraziasse a sua volta, assunse la posizione di rispetto, sbatté i tacchi ed effettuò un perfetto dietrofront, prima di marciare fuori dalla tenda facendo oscillare più del necessario le natiche alte e sode che le ampie brache dell’armata non riuscivano a mortificare; Belladonna sorrise pensando che il potere le aveva già mostrato non il futuro ma una possibilità, e cioè quella di servirsi dell’Elfa e della Regina assieme. Non ci avrebbe rinunciato.