Belladonna aveva studiato attentamente sia il diario, impigliandosi qualche volta nei termini più arcaici e inconsueti dell’antico Alto Elfico in cui era stato redatto, sia un asciutto commento di un ignoto ufficiale dello stato maggiore ben più vicino a lei nel tempo – probabilmente risaliva alle prime stagioni del regno di Szibelis – la cui conclusione era che le Streghe non potevano essere sottomesse con l’invasione delle loro inospitali Terre, ma solo con la deportazione di massa; tale convinzione era diventata dottrina militare consolidata alla luce di quanto consegnato alla storia: i superstiti restituiti alla vita avevano raccontato di una terra avara, di piccole fattorie date alle fiamme, di streghe stuprate e impiccate, delle colonne che avanzavano mentre venivano continuamente punzecchiate sul fianchi da piccoli nuclei colpivano e sparivano. e alla fine dell’impossibilità di rifornire un’armata: re Finlo aveva dovuto rinunciare ai reparti esploranti e di copertura sui fianchi di cavalleria leggera avendo dato ordine di uccidere e mangiare i cavalli per l’impossibilità di nutrirli. Molto probabilmente le Streghe conoscevano a loro volta le conclusioni dello Stato Maggiore Elfico, ed era proprio la deportazione che temevano, come conseguenza della perdita dell’autogoverno. Ma il Regno Elfico era già abbastanza ricco e prospero e non aveva certamente bisogno di campi sassosi che non riuscivano a fornire sostentamento a chi li lavorava.
“Mia signora”, aggiunse infatti la giovane portavoce della Tavola, “l’armata della tua padrona, la Regina, devasterà le Terre delle Sorelle se vi entrarà da nemica in guerra: cosa ne sarà di noi? E cosa ne sarà di noi se firmeremo questa resa? Esisteremo ancora come nazione?”.
“La mia padrona, la Regina Trionfatrice, non ha ragioni di odio nei vostri confronti, e sarete trattate con fermezza ma con equanimità: se sarete sottomesse, obbedienti, devote e disciplinate, come si addice a chi è di proprietà della Regina, le leggi della Regina vi proteggeranno e sotto il nostro controllo, potrete conservare almeno in parte il vostro culto ed i vostri riti. C’è posto per tutti, nelle Terre Conosciute, purché tutti siano sottomessi agli Uomini. La mia padrona non vuole dunque la distruzione delle Terre che vi hanno ospitato”.
Il sospiro di sollievo delle Streghe fu percepibile per tutti i presenti, non solo per Belladonna che aveva trovato un lembo del potere e vi si era aggrappata per capire quanto avrebbero ancora discusso le inviate della Tavola, e quando avrebbero ceduto. Grazie a quella maggiore chiarezza nella vista e nella comprensione l’Elfa non rimase sorpresa dalla successiva dichiarazione della giovane Strega.