Accordi sottoscritti (27)

“Mia signora, ti chiediamo di elencare per iscritto e di aggiungere ai termini di resa delle Sorelle le libertà che la tua padrona, la Regina, vorrà concederci e garantirci. Ti chiediamo che tra queste vi sia quella di culto e quella dei riti di accoppiamento, del commiato e dell’addio. E infine, chiediamo la possibilità di conservare, con un gruppo di Sorelle scelte di comune accordo, il controllo degli archivi della Tavola, il cui accesso sarà comunque sempre possibile a chiunque sia inviato dalla Regina. A queste condizioni e con queste garanzie potremo sottoscrivere la resa senza ulteriore indugio”.

Nonostante fosse in qualche modo aiutata dal potere, l’Elfa impiegò qualche piccola clessidra per comprendere il reale significato delle parole in lingua comune accuratamente pronunciate dalla Strega: il commiato si riferiva alla pratica di sigillare le succose vagine delle Streghe dopo aver generato la figlia, e l’addio ai riti di sepoltura; le Streghe avevano elaborato un complesso sistema di credenze sulla vita dopo la morte – la loro paura di ferite e cicatrici erano originato dalla necessità di consegnare il corpo alla sepoltura intatto, in vista di una seconda vita – che erano incomprensibili e Uomini ed Elfi, così come era incomprensibile ad Elfi ed Uomini che le Streghe, comunque e con chiunque si accoppiassero – e sceglievano Uomini di tutte le Terre Conosciute, a volte anche Barbari delle Terre Sconosciute nel più freddo e desolato Nord oltre la frontiera e giganteschi uomini neri delle Isole – generavano immancabilmente una piccola Strega con gli occhi bianchi ben aperti da quando veniva estratta dal corpo della madre. Gli scienziati Elfici, era noto a Belladonna come a tutti i membri della corte, studiavano da stagioni il problema ma non riuscivano a venirne a capo; non era una pura ricerca scientifica, dal momento che era stata da tempo immaginata la possibilità di far nascere, da madri Elfiche accuratamente selezionate, figli con particolari caratteristiche, da destinare chi alle armi – avrebbero dovuto essere alti, forti, resistenti e possibilmente più stupidi degli Elfi delle classi lavoratrici cittadine, tradizionalmente il serbatoio di reclutamento delle truppe – chi alle officine o ai campi per rendere le une e gli altri più produttivi. Le ricerche vennero interrotte perché non fu mai possibile assistere agli accoppiamenti delle Streghe, che peraltro rifiutavano gli Elfi come stalloni.

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